lunedì 14 aprile 2014

Noah










Ci si potrebbe interrogare per ore sul fatto che il film sia fedele o meno alla narrazione biblica. Si potrebbe anche scrivere una lista con due colonne: quella delle interpretazioni "fedeli" e quella delle interpretazioni "libere". 
Discettare su quali siano più importanti e quali meno.
Il risultato sarebbe in funzione di quelle che sono le nostre sensibilità religiose o storiche, la nostra formazione familiare, i film della nostra infanzia, e così via.
Anche i teologi che hanno visto il film sono divisi; i più integralisti sono contrari, perchè avrebbero voluto assistere a quella che è la visione del loro "credo". Gli altri hanno apprezzato, valutando l'elemento curiosità che può indurre lo spettatore ad approfondire l'argomento.
Il regista, a mio parere, si sforza di dare una interpretazione più realistica possibile del Diluvio. Senza dimenticare l'alone religioso che avvolge tutto l'episodio biblico, pur nel rispetto di tutte le religioni monoteistiche, tanto che Dio non è mai chiamato ne' col nome cristiano (appunto Dio), ne' con quello ebraico (Geova), ne' con quello islamico (Allah), ma semplicemente .... il Creatore.
Al di là di tutto ciò, veniamo all'aspetto che a me interessa di più: le emozioni che suscità il film.
A mio parere è avvincente, a tratti snche thriller.
Consiglio di vederlo in 3D; non è il miglior 3D che ho visto .... Ma ne vale la pena.

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